venerdì 9 gennaio 2015

Nuovo bando esame RUI

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Opportunità di lavoro nel settore delle assicurazioni.

Bando esame IVASS RUI 2015

PROVVEDIMENTO N. 26 DEL 16 DICEMBRE 2014
Prova di idoneità per l’anno 2014 per l’iscrizione nel Registro degli intermediari assicurativi e riassicurativi.


L’ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI PRIVATE
VISTA la legge 12 agosto 1982, n. 576 e le successive disposizioni modificative ed integrative;
VISTO il decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 e successive modificazioni ed integrazioni, recante il Codice delle assicurazioni private e, in particolare, l’articolo 109 che istituisce il Registro degli intermediari assicurativi e riassicurativi e l’articolo 110, che
attribuisce all’Istituto il potere di determinare le modalità di svolgimento della prova di idoneità per l’iscrizione delle persone fisiche nel Registro degli intermediari assicurativi e riassicurativi, nonché di provvedere alla relativa organizzazione e gestione;
VISTO il regolamento ISVAP n. 5 del 16 ottobre 2006 e successive modificazioni ed integrazioni, concernente la disciplina dell’attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa e, in particolare, gli articoli 9 e 10;
VISTO il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, concernente disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, convertito con modifiche nella legge n. 135 del 7 agosto 2012 che ha disposto l’istituzione di IVASS;
RAVVISATA la necessità di indire una prova di idoneità per l’anno 2014 per l’iscrizione nel Registro degli intermediari assicurativi e riassicurativi;

DISPONE

ARTICOLO 1
(Prova di idoneità e requisiti per l’ammissione)

1. E’ indetta per l’anno 2014 una prova di idoneità per l’iscrizione nelle sezioni A e B del Registro degli intermediari assicurativi e riassicurativi di cui all’articolo 109 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209.
2. Per l’ammissione alla prova è richiesto il possesso, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, del titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore, rilasciato a seguito di corso di durata quinquennale oppure quadriennale integrato dal corso annuale previsto per legge o di un titolo di studio estero sostanzialmente equipollente.

ARTICOLO 2
(Presentazione della domanda di ammissione e procedura di ammissione alla prova)

1. A pena d’esclusione, il candidato dovrà produrre domanda di ammissione alla prova di idoneità in via telematica, entro la data di scadenza indicata nel comma successivo, utilizzando l’applicazione informatica accessibile all’indirizzo www.ivass.it. Non sono ammesse altre forme di produzione o di invio delle domande di partecipazione alla prova di idoneità.
2. La data di presentazione on-line della domanda di partecipazione alla prova è certificata dal sistema informatico che, allo scadere del termine utile per la sua presentazione, non permetterà l’accesso e l’invio del modulo elettronico. Al fine di evitare un’eccessiva concentrazione nell’accesso all’applicazione in prossimità della scadenza del termine previsto dal bando, si raccomanda vivamente di formalizzare per tempo la propria candidatura, tenuto anche conto del tempo necessario per completare l’iter di registrazione propedeutico alla presentazione della domanda.
3. La procedura di compilazione ed invio on-line della domanda potrà avere inizio a partire dalle ore 12.00 del 23 marzo 2015 e dovrà concludersi entro le ore 12.00 del 30 aprile 2015.
4. Nella domanda di ammissione alla prova di idoneità i candidati dichiarano ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, e con le responsabilità di cui all’articolo 76 dello stesso decreto:
a) cognome e nome;
b) luogo e data di nascita;
c) codice fiscale;
d) comune di residenza e relativo indirizzo;
e) domicilio (se diverso dalla residenza) e numero telefonico per eventuali comunicazioni;
f) estremi di un documento di identità in corso di validità;
g) titolo di studio posseduto, con l’indicazione della data del conseguimento e dell’Istituto presso il quale è stato conseguito, completa di sede e relativo indirizzo;
h) il codice identificativo e la data di emissione di una marca da bollo di € 16,00, che dovrà successivamente essere consegnata, al momento dell’identificazione prima della prova, ed apposta sulla domanda di ammissione di cui al comma 5;
i) la prova di idoneità alla quale intendono partecipare ai fini dell’iscrizione nelle
sezioni A o B del Registro degli intermediari assicurativi e riassicurativi:
– 1) Modulo assicurativo per l’esercizio dell’attività di intermediazione assicurativa (l’esame verte sulle materie di cui all’articolo 9, comma 4, del Regolamento ISVAP n. 5 del 16 ottobre 2006);
– 2) Modulo riassicurativo per l’esercizio dell’attività di intermediazione riassicurativa (l’esame verte sulle materie di cui all’articolo 9, comma 5, del Regolamento ISVAP n. 5 del 16 ottobre 2006 ed è riservato a chi è già idoneo all’esercizio dell’attività assicurativa);
– 3) Modulo assicurativo e riassicurativo per l’esercizio dell’attività di intermediazione assicurativa o riassicurativa (l’esame verte sulle materie di cui all’articolo 9, commi 4 e 5, del Regolamento ISVAP n. 5 del 16 ottobre 2006); La scelta del modulo attiene al tipo di attività che si intende esercitare (attività assicurativa – attività riassicurativa – attività assicurativa e riassicurativa) e non alla sezione del Registro (RUI) alla quale il candidato intende iscriversi.

5. In fase di inoltro della domanda, l’applicazione informatica attribuirà alla domanda stessa il numero identificativo univoco del candidato, composto dal codice della prova e dal numero di protocollo. Tale numero dovrà essere citato per qualsiasi successiva comunicazione. Al termine della procedura di presentazione della domanda di ammissione, l’applicazione informatica invierà, tramite posta elettronica, il modulo di domanda riportante gli estremi identificativi sopraindicati all’indirizzo utilizzato in fase di registrazione al portale, a conferma dell’intervenuta iscrizione. Si raccomanda
vivamente di verificare la ricezione della predetta e-mail di conferma dell’intervenuta iscrizione.
6. Il giorno della prova i candidati verranno chiamati a confermare quanto dichiarato nella domanda di partecipazione mediante sottoscrizione di un’apposita dichiarazione all’atto dell’identificazione, previa:
a) esibizione di un documento di riconoscimento in corso di validità;
b) consegna della marca da bollo di € 16,00 di cui al comma 3, lett. h.
7. L’ammissione all’esame avverrà con la più ampia riserva di accertamento da parte dell’Istituto – in qualsiasi momento, anche successivo allo svolgimento delle prove – del possesso dei requisiti di partecipazione richiesti dal presente provvedimento e dichiarati dal candidato.
8. Per il riconoscimento dei benefici previsti dall’articolo 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, i candidati disabili devono indicare – mediante compilazione della sezione “disabilità” dell’applicazione – la necessità di tempi aggiuntivi e/o di ausili per lo svolgimento delle prove in relazione alla specifica condizione di disabilità. A tal fine i candidati devono attestare di essere stati riconosciuti disabili mediante dichiarazione da rendere secondo lo schema della sezione “disabilità”. I candidati disabili possono, per ogni evenienza, prendere contatto con il Servizio Vigilanza Intermediari Assicurativi dell’IVASS.
9. Qualora l’IVASS riscontri la non veridicità di quanto dichiarato dal candidato, procederà all’annullamento della prova dallo stesso sostenuta.
10. Ogni variazione di recapito dovrà essere tempestivamente comunicata all’IVASS, mediante posta elettronica, all’indirizzo “esame.intermediari@ivass.it”.
11. L’IVASS non assume alcuna responsabilità nel caso di dispersione di comunicazioni dipendente da inesatta o non chiara trascrizione dei dati anagrafici o del recapito da parte del candidato o da mancata o tardiva comunicazione della variazione di indirizzo indicato nella domanda, né per eventuali disguidi postali o informatici non imputabili all’Istituto stesso o comunque imputabili a fatto di terzi, a caso fortuito o a forza maggiore.

ARTICOLO 3
(Cause di esclusione)

1. Sono esclusi dalla partecipazione alla prova di idoneità i candidati che:
a) alla data di presentazione della domanda di ammissione non siano in possesso del requisito di cui all’articolo 1, comma 2;
b) il giorno dello svolgimento dell’esame di cui all’articolo 5 non esibiscano un documento di riconoscimento in corso di validità o rifiutino di sottoscrivere la dichiarazione sostitutiva relativa alla domanda di partecipazione.

ARTICOLO 4
(Articolazione della prova di idoneità)

1. La prova di idoneità consta di un esame scritto, articolato in un questionario a risposta multipla e a scelta singola.
2. L’esame per il Modulo assicurativo verte sulle materie di seguito elencate, avuto particolare riguardo agli argomenti indicati nella tabella A allegata al presente
provvedimento:
a) diritto delle assicurazioni, inclusa la disciplina regolamentare emanata dall’Istituto;
b) disciplina della previdenza complementare;
c) disciplina dell’attività di agenzia e di mediazione;
d) tecnica assicurativa (rami vita e danni);
e) disciplina della tutela del consumatore;
f) nozioni di diritto privato;
g) nozioni di diritto tributario riguardanti la materia assicurativa e la previdenza complementare.
3. L’esame per il Modulo riassicurativo verte sulle materie di seguito elencate, avuto particolare riguardo agli argomenti indicati nella tabella B allegata al presente provvedimento:
a) disciplina del contratto di riassicurazione e tipologie di riassicurazione;
b) tecnica riassicurativa.
4. L’esame per il Modulo assicurativo e riassicurativo verte sulle materie di cui ai commi 2 e

ARTICOLO 5
(Data e luogo dell’esame)

1. La data, il luogo e l’orario dell’esame sono comunicati entro novanta giorni dalla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4° Serie Speciale “Concorsi ed Esami”. Entro lo stesso termine e con le stesse modalità – qualora per motivi organizzativi non sia possibile determinare data, luogo e orario di svolgimento dell’esame – viene indicata la Gazzetta Ufficiale sulla quale tale avviso viene successivamente pubblicato. Nel caso in cui circostanze straordinarie e imprevedibili rendano necessario rinviare lo svolgimento della prova scritta dopo la pubblicazione dell’avviso, la notizia del rinvio e la comunicazione della data, del luogo e dell’orario dell’esame viene prontamente diffusa mediante avviso sulla Gazzetta Ufficiale. Tali comunicazioni assumono valore di notifica a tutti gli effetti di legge.
2. Le suesposte informazioni sono disponibili anche sul sito internet dell’IVASS, all’indirizzo www.ivass.it. L’IVASS non assume responsabilità in ordine alla diffusione di informazioni inesatte riguardanti l’esame da parte di fonti non autorizzate.

ARTICOLO 6
(Svolgimento dell’esame)

1. I candidati, i quali non siano stati esclusi dalla prova di idoneità ai sensi dell’articolo 3, sono ammessi a sostenere l’esame e sono tenuti a presentarsi nel giorno e nel luogo stabiliti ai sensi dell’articolo 5.
2. Il tempo assegnato ai candidati per lo svolgimento dell’esame è comunicato dalla Commissione prima del suo inizio.
3. Per lo svolgimento dell’esame non è ammessa la consultazione di vocabolari, dizionari, testi, né l’utilizzo di telefoni cellulari, calcolatrici e altri supporti elettronici o cartacei di qualsiasi specie. L’inosservanza di tali disposizioni, nonché di ogni altra disposizione stabilita dalla Commissione esaminatrice per lo svolgimento dell’esame, comporta l’immediata esclusione del candidato dalla prova.
4. L’esame è corretto in forma anonima con l’ausilio di tecnologia informatica e si intende superato dai candidati che abbiano riportato una votazione non inferiore a sessanta centesimi (60/100). I criteri di attribuzione del punteggio per ciascuna risposta esatta, omessa errata o multipla sono comunicati prima dell’inizio della prova.

ARTICOLO 7
(Esito dell’esame)

1. L’esito dell’esame dovrà essere verificato da ciascun candidato accedendo al sito internet dell’IVASS, previo inserimento delle credenziali personali assegnate durante la fase di registrazione di cui all’articolo 2. Tale modalità di comunicazione assume il valore di notifica a tutti gli effetti di legge.
2. L’IVASS rende nota, mediante specifico comunicato sul proprio sito internet, la data a far tempo dalla quale ciascun candidato potrà, con tali mezzi, acquisire conoscenza dell’esito dell’esame.

ARTICOLO 8
(Commissione esaminatrice)

1. La Commissione esaminatrice della prova di idoneità è nominata dall’IVASS con proprio provvedimento una volta scaduto il termine per la presentazione delle domande di ammissione. Nel provvedimento viene altresì nominato un membro supplente per ciascuna delle categorie di membri di cui al comma 2.
2. La Commissione è composta da:
a) due dirigenti dell’IVASS, di cui uno con funzioni di Presidente;
b) due funzionari dell’IVASS;
c) due docenti universitari in una delle seguenti discipline:
– diritto privato;
– diritto civile;
– diritto commerciale;
– diritto delle assicurazioni.
3. Le funzioni di segreteria sono svolte da due dipendenti dell’IVASS.4. Il Presidente della Commissione esaminatrice, ove si renda necessario in ragione delle
esigenze di celerità connesse al numero dei candidati, può suddividere la Commissione in due sottocommissioni, ciascuna composta da un funzionario dell’IVASS e da un docente universitario, attribuendo funzioni di Presidente della sottocommissione al secondo membro dirigente dell’IVASS. Il Presidente della Commissione ripartisce tra le due sottocommissioni i compiti assegnati alla Commissione per l’espletamento della prova.

ARTICOLO 9
(Informativa sul trattamento dei dati personali dei candidati)

1. Ai sensi dell’articolo 13, comma 1, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, si informano i candidati che i dati personali sono raccolti e conservati presso l’IVASS e sono trattati anche in forma automatizzata ai soli fini dell’espletamento della prova di idoneità e per l’assolvimento delle finalità ad essa connesse.
2. I dati idonei a rivelare lo stato di salute dei candidati sono trattati per l’adempimento degli obblighi previsti dalle leggi nn. 104/1992 e 68/1999 e dal D.P.R. n. 487/1994.
3. I dati di cui ai precedenti commi possono essere gestiti da soggetti terzi che forniscono specifici servizi di elaborazione di dati strumentali allo svolgimento della procedura di concorso e comunicati ad altre amministrazioni pubbliche ai fini di verifica di quanto dichiarato dai candidati ovvero negli altri casi previsti da leggi e regolamenti.
4. Agli interessati sono riconosciuti i diritti di cui all’art. 7 del d.lgs. n. 196/2003, tra i quali figura il diritto di accedere ai propri dati personali, di chiederne la rettifica, l’aggiornamento e la cancellazione se erronei, incompleti o raccolti in violazione della legge, nonché di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi.
5. Titolare del trattamento è l’IVASS, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private, via del Quirinale n. 21, Roma.
Il presente provvedimento è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana,
nel Bollettino e sul sito dell’IVASS all’indirizzo www.ivass.it.

Tabella A
Modulo assicurativo
Dettaglio delle materie
Diritto delle assicurazioni, inclusa la disciplina regolamentare emanata dall’Istituto:
– normativa primaria contenuta nel Codice Civile e nel Codice delle Assicurazioni private:
— impresa di assicurazione:
– condizioni di accesso all’attività (imprese aventi sede legale nel territorio della Repubblica, in uno Stato membro, in uno Stato terzo);
– condizioni di esercizio dell’attività;
— contratto di assicurazione:
– definizione e caratteri;
– soggetti (contraente, assicurato, beneficiario, assicurazione in nome altrui, per conto di terzi, a favore di terzi);
– rischio (dichiarazioni inesatte o reticenti; inesistenza e cessazione del rischio; aggravamento e diminuzione del rischio; rischi assicurabili; delimitazioni del rischio);
– premio e mancato pagamento del premio;
– durata del contratto;
– documentazione contrattuale;
– prescrizione in materia assicurativa;
— vigilanza nel settore assicurativo e riassicurativo:
– finalità;
– destinatari;
– funzioni e poteri dell’IVASS;
– normativa secondaria
– Regolamento ISVAP n. 4 del 9 agosto 2006 concernente gli obblighi informativi a carico delle imprese in occasione di ciascuna scadenza annuale dei contratti r.c.auto di cui al titolo XIV (vigilanza sulle imprese e sugli intermediari) capo I (disposizioni generali) nonché la disciplina relativa all’attestazione sullo stato del rischio di cui al titolo X (assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore e i natanti),

capo II (esercizio dell’assicurazione) del decreto legislativo 7 settembre 2005, n.209 – Codice delle assicurazioni;
– Regolamento ISVAP n. 5 del 16 ottobre 2006 concernente la disciplina dell’attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa di cui al titolo IX (intermediari di assicurazione e di riassicurazione) e di cui all’articolo 183 (regole di comportamento) del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – Codice delle assicurazioni private;
– Regolamento ISVAP n. 9 del 14 novembre 2007 recante la disciplina dell’uso di denominazione assicurativa ai sensi dell’articolo 308, comma 3, del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – Codice delle assicurazioni private;
– Regolamento ISVAP n. 13 del 6 febbraio 2008 concernente la disciplina del certificato di assicurazione, del contrassegno e del modulo di denuncia di sinistro di cui al titolo X (assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore e i natanti) capo I
(obbligo di assicurazione) e capo IV (procedure liquidative) del decreto legislativo 7
settembre 2005, n. 209 – Codice delle assicurazioni private;
– Regolamento ISVAP n. 23 del 9 maggio 2008 concernente la disciplina della
trasparenza dei premi e delle condizioni di contratto nell’assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore e natanti, di cui all’articolo 131 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – Codice delle assicurazioni private;
– Regolamento ISVAP n. 24 del 19 maggio 2008 concernente la procedura di presentazione dei reclami all’ISVAP di cui all’articolo 7 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – Codice delle assicurazioni private e la procedura di gestione dei reclami da parte delle imprese di assicurazione;
– Regolamento ISVAP n. 32 dell’11 giugno 2009 recante la disciplina delle polizze con prestazioni direttamente collegate ad un indice azionario o altro valore di riferimento di cui all’articolo 41, comma 2, decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – Codice delle assicurazioni private;
– Regolamento ISVAP n. 34 del 19 marzo 2010 recante disposizioni in materia di promozione e collocamento a distanza di contratti di assicurazione di cui agli
articoli 183 e 191, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – Codice delle assicurazioni private;
– Regolamento ISVAP n. 35 del 26 maggio 2010 concernente la disciplina degli obblighi di informazione e della pubblicità dei prodotti assicurativi, di cui al titolo XIII del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – Codice delle assicurazioni private;
– Regolamento IVASS n. 1 dell’8 ottobre 2013 concernente la procedura di irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie;
– Regolamento IVASS n. 2 dell’8 ottobre 2013 concernente la procedura di applicazione delle sanzioni disciplinari;
– Regolamento IVASS n. 5 del 21 luglio 2014 concernente disposizioni attuative circa le modalità di adempimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela e di registrazione da parte delle imprese di assicurazione e degli intermediari assicurativi, ai sensi dell’articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231.

Disciplina della previdenza complementare:
– principali forme pensionistiche complementari;
– fondi pensione:
— fondi aperti e fondi chiusi;
— modalità di adesione ai fondi pensione e regole di comportamento.

Disciplina dell’attività agenziale e di mediazione:
– attività di intermediazione assicurativa:
– condizioni di accesso (requisiti di iscrizione nel Registro Unico degli Intermediari assicurativi e riassicurativi, cancellazione, reiscrizione, Fondo di Garanzia dei mediatori di assicurazione e riassicurazione, attività in regime di stabilimento e di libera prestazione di servizi);
– regole di comportamento (separazione patrimoniale, doveri e responsabilità verso gli assicurati, informazione precontrattuale, contributo di vigilanza);
– la disciplina antiriciclaggio ed antiusura;
– sanzioni pecuniarie e disciplinari;
– contratto di agenzia disciplinato dal codice civile;
– contratto di agenzia di assicurazioni:
– contratto di mediazione disciplinato dal codice civile;
– contratto di mediazione assicurativa;Tecnica assicurativa:
– assicurazione contro i danni:
– interesse e valore (valore assicurabile, valore assicurato e valore a nuovo, sottoassicurazione e sopra assicurazione, massimali);
– sinistro e danno (obblighi di avviso e salvataggio, scoperto, franchigia relativa e assoluta, risarcimento, liquidazione e pagamento dell’indennità, surroga
dell’assicuratore);
– rami danni:
– rami infortuni e malattia (caratteristiche, somma assicurata, denuncia e gestione del sinistro, principali tipologie di coperture assicurative);
– ramo responsabilità civile per rischi diversi (caratteristiche, principali tipologie di coperture assicurative, con particolare riferimento alla responsabilità civile professionale);
– assicurazione obbligatoria per la circolazione di veicoli a motore e natanti (caratteristiche, documenti assicurativi, formule tariffarie, risarcimento del danno, prescrizione);
– rami incendio e furto (caratteristiche, valutazione e determinazione del rischio, sinistro e danno, obblighi in caso di sinistro, principali tipologie di coperture assicurative);
– rami credito e cauzioni (caratteristiche, crediti assicurabili, procedura di affidamento, polizze fideiussorie, principali tipologie di coperture assicurative);
– rami assistenza e tutela legale (caratteristiche, obbligo di avviso e gestione del sinistro principali tipologie di coperture assicurative);
– assicurazioni vita:
– assicurazioni caso vita, caso morte e miste;
– assicurazione sulla vita di un terzo e assicurazione per conto di terzi;
– assicurazione a favore di terzi;
– riduzione, riscatto e prestito su polizza;
– indicizzazione e rivalutazione;
– prodotti finanziari emessi dalle imprese di assicurazione (unit linked, index linked e polizze di capitalizzazione).

Nozioni di disciplina della tutela del consumatore:
– fonti: decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 – Codice del consumo;
– soggetti (professionista, consumatore e associazione di consumatori);
– educazione, informazione e pubblicità;
– rapporto di consumo;

Nozioni di diritto privato:
– fonti del diritto;
– soggetti del rapporto giuridico: persona fisica e persona giuridica;
– obbligazioni:
– elementi del rapporto obbligatorio;
– modificazione dei soggetti del rapporto obbligatorio;
– adempimento, inadempimento e modi di estinzione delle obbligazioni diversi dall’adempimento;
– obbligazioni pecuniarie, alternative, solidali, divisibili e indivisibili; contratti:
– nozione e classificazioni;
– elementi essenziali ed accidentali;
– conclusione del contratto;
– efficacia e validità;
– invalidità, inefficacia, rescissione e risoluzione;
– la rappresentanza;
– elementi fondamentali di diritto societario;
– responsabilità contrattuale;
– responsabilità extracontrattuale;

Nozioni di diritto tributario riguardanti la materia assicurativa e la previdenza complementare:
– imposte sulle assicurazioni: oggetto dell’imposta, soggetto passivo;
– trattamento fiscale dei premi e delle prestazioni assicurative;
– regime tributario delle forme pensionistiche complementari.Tabella B Modulo riassicurativo

Dettaglio delle materie
Disciplina del contratto di riassicurazione e tipologie di riassicurazione:
– riassicurazione:
– natura e funzione;
– effetti della riassicurazione sul mercato;
– impresa di riassicurazione:
– condizioni di accesso all’attività;
– condizioni di esercizio dell’attività;
– contratto di riassicurazione:
– definizione e caratteri;
– soggetti;
– rischio e interesse;
– formazione del contratto;
– diritti ed obblighi del riassicurato e del riassicuratore;
– distinzione tra riassicurazione e coassicurazione;
– tipologie riassicurative per la gestione dei rischi;
– disciplina di settore:
– circolare ISVAP n. 574 D del 23 dicembre 2005;
– Regolamento n. 33 del 10 marzo 2010 concernente l’accesso e l’esercizio dell’attività di riassicurazione di cui ai Titoli V, VI, XIV, XVI del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – Codice delle assicurazioni private.

Tecnica riassicurativa:
– riassicurazione attiva e passiva;
– limiti di conservazione;
– trattati facoltativi: specificità;
– trattati obbligatori proporzionali: specificità;
– trattati obbligatori non proporzionali: specificità;
– altre tipologie di trattati;
– contabilità nella riassicurazione: nozioni di base;
– documentazione contabile;
– intermediario di riassicurazione: caratteristiche, ruolo, funzioni e obblighi.

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ASPI che cos'è?

La riforma del mercato del lavoro (c.d. Riforma Fornero – L. n. 92 del 2012) ha istituito un nuovo ammortizzatore sociale chiamato Assicurazione Sociale per l'Impiego (ASPI) che unifica e sostituisce la maggior parte degli strumenti di sostegno ai lavoratori che hanno perduto il lavoro. L'accesso a questo ammortizzatore è concesso solo se il lavoratore ha raggiunto un livello minimo di contribuzione. Il beneficiario ottiene una indennità mensile di disoccupazione. Per i lavoratori che hanno invece raggiunto requisiti contributivi inferiori è prevista una forma di ammortizzatore ridotta che viene chiamata mini ASPI. 

1) A CHI SPETTA
ASPI
può essere richiesta da tutti i lavoratori dipendenti compresi gli apprendisti e i soci lavoratori di cooperativa.  non può essere richiesta:
dai dipendenti a tempo indeterminato della P.A.
dagli operai agricoli. 

MINI ASPI
può essere richiesta dai lavoratori che appartengono alle categorie che possono beneficiare dell'ASPI ordinaria  e che abbiano perso il posto di lavoro. 


2) REQUISITI PER L'ACCESSO ALL'ASPI E ALLA MINI ASPI
ASPI 
Perdita del lavoro per motivi non connessi alla volontà del lavoratore (quindi non per dimissioni o recesso su accordo delle parti)
Posizione assicurativa presso l'INPS da almeno due anni
Versamento di almeno un anno di contributi nei due anni precedenti la perdita del lavoro. 

MINI ASPI
Perdita del lavoro per motivi non connessi alla volontà del lavoratore (quindi non per dimissioni o recesso su accordo delle parti)
Versamento di almeno 13 settimane di contributi nei 12 mesi precedenti la perdita del lavoro. 

 3) QUANTIFICAZIONE DELL'INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE (ASPI E MINI ASPI)
il 75% della retribuzione media mensile se questa non era superiore a 1.192,98 Euro
se la retribuzione media mensile è superiore a 1.192,98 Euro: il 75% di 1.192,98 Euro e il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e la somma di 1.192,98 Euro
L’importo massimo mensile non può comunque superare, per il 2014, Euro 1165,58.

A CHI RIVOLGERSI
Domanda on line attraverso gli ENTI DI PATRONATO (ES.: ACLI) RICONOSCIUTI DALL'INPS: elenco in https://www.inps.it/AgendaSedi/info_patronati.asp
Domanda on line da inviare da www.inps.it: area  Servizi per il cittadino, accessibili direttamente dai cittadini attraverso un apposito codice PIN
Domanda on line da inviare con il supporto dei servizi telematici del Contact Center integrato – n. telefonico 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento

lunedì 28 aprile 2014

L'esercito dei "Reddito zero"

Reddito zero: ecco da chi è composto l’esercito

C’è chi ha perso il lavoro, chi studia, chi vanta un reddito autonomo sotto i 5mila euro all’anno. C’è la moglie separata che percepisce l’assegno dal marito, c’è il capofamiglia disoccupato senza risparmi in banca e senza un’abitazione di proprietà. C’è anche chi percepisce una pensione minima. C’è pure il commerciante sommerso dai debiti o chi guadagna una somma che non copre nemmeno il mutuo.

Sono quelli che – evasori a parte – in mano hanno quanto basta appena a vivere. Che, per inciso, non è nemmeno vivere.

Vi presento l’esercito dei redditi zero. In Italia è un esercito corposo, fatto di milioni di persone, stretto a falange dalla crisi economica ed equipaggiato da ausili e servizi statali sempre più incerti. Sono i fanti e cavalieri che ogni giorno sfilano alla mensa della Caritas. Che sperano che presto o tardi (se non è troppo tardi) qualcuno si accorga di loro. Che, quando hanno perso la speranza sono anche capaci di farla finita. E solo in quel caso finalmente finiscono sul giornale.

È l’esercito di chi, evidentemente, non ha combinato nulla nella vita.

Già. Lo sostiene mica l’ultima arrivata. La condottiera di questo determinismo d’avanguardia è Alessia Morani, brillante avvocato urbinate di 38 anni, eletta deputato nel febbraio 2013 nelle fila del Pd, membro della Commissione giustizia della Camera e oggi responsabile giustizia (non sociale, “evidentemente”) all’interno dell’ufficio di segreteria del partito.

È lei che, intervistata in diretta tv a La7, commentando i redditi dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, dall’alto della sua carriera, delle quattro proprietà immobili e di un guadagno di 47mila euro (nel 2012, ora sarà maggiore grazie all’approdo a Montecitorio), fa presente che “non è un ufficio del lavoro il Parlamento. Chi è a reddito zero, evidentemente, nella sua vita precedente non ha combinato granché”.

In studio “evidentemente” non c’è nessuno che vive a reddito zero o che dichiara reddito zero. E, se c’è, in quel momento non ha voglia di combinare granché. Fatto sta che la deputata Alessia Morani continua con una blanda ritirata: “siccome ritengo che in parlamento ci debba essere qualcuno con un portato di esperienza professionale o politica, un reddito zero forse non è un grande indicatore di esperienza”.

Più informazioni su: Caritas, Crisi Economica, Disoccupati, Movimento 5 Stelle, PD, Pensioni, Rapporto Caritas, Redditometro.
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C’è chi ha perso il lavoro, chi studia, chi vanta un reddito autonomo sotto i 5mila euro all’anno. C’è la moglie separata che percepisce l’assegno dal marito, c’è il capofamiglia disoccupato senza risparmi in banca e senza un’abitazione di proprietà. C’è anche chi percepisce una pensione minima. C’è pure il commerciante sommerso dai debiti o chi guadagna una somma che non copre nemmeno il mutuo.

Sono quelli che – evasori a parte – in mano hanno quanto basta appena a vivere. Che, per inciso, non è nemmeno vivere.

Vi presento l’esercito dei redditi zero. In Italia è un esercito corposo, fatto di milioni di persone, stretto a falange dalla crisi economica ed equipaggiato da ausili e servizi statali sempre più incerti. Sono i fanti e cavalieri che ogni giorno sfilano alla mensa della Caritas. Che sperano che presto o tardi (se non è troppo tardi) qualcuno si accorga di loro. Che, quando hanno perso la speranza sono anche capaci di farla finita. E solo in quel caso finalmente finiscono sul giornale.

È l’esercito di chi, evidentemente, non ha combinato nulla nella vita.

Già. Lo sostiene mica l’ultima arrivata. La condottiera di questo determinismo d’avanguardia è Alessia Morani, brillante avvocato urbinate di 38 anni, eletta deputato nel febbraio 2013 nelle fila del Pd, membro della Commissione giustizia della Camera e oggi responsabile giustizia (non sociale, “evidentemente”) all’interno dell’ufficio di segreteria del partito.

È lei che, intervistata in diretta tv a La7, commentando i redditi dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, dall’alto della sua carriera, delle quattro proprietà immobili e di un guadagno di 47mila euro (nel 2012, ora sarà maggiore grazie all’approdo a Montecitorio), fa presente che “non è un ufficio del lavoro il Parlamento. Chi è a reddito zero, evidentemente, nella sua vita precedente non ha combinato granché”.

In studio “evidentemente” non c’è nessuno che vive a reddito zero o che dichiara reddito zero. E, se c’è, in quel momento non ha voglia di combinare granché. Fatto sta che la deputata Alessia Morani continua con una blanda ritirata: “siccome ritengo che in parlamento ci debba essere qualcuno con un portato di esperienza professionale o politica, un reddito zero forse non è un grande indicatore di esperienza”.

Gentile avvocato, gentile deputato, gentile responsabile giustizia del Pd, gentile membro della Commissione giustizia della Camera, far corrispondere a un indicatore economico la capacità di sedere dove sta lei è esattamente il contrario del principio di rappresentatività su cui si fonda una democrazia.

Gentile avvocato, gentile deputato, gentile responsabile giustizia del Pd, gentile membro della Commissione giustizia della Camera, gentile persona che in questa vita o in quella precedente ha combinato qualcosa, ci sono redditi zero che hanno qualcosa che lei mai avrà, indipendentemente dall’esperienza politica o professionale. La capacità di vergognarsi.


da il fatto quotidiano

giovedì 30 gennaio 2014

I rassegnati

Non hanno un lavoro, non riescono a trovarlo e a ben vedere non lo cercano nemmeno, come se si fossero definitivamente arresi alla prospettiva di una disoccupazione permanente. Sono i rassegnati del lavoro, coloro cioè che volenti o nolenti hanno finito per collocarsi ai margini del mercato. Talmente ai margini, di fatto, da non essere nemmeno conteggiati dalle statistiche ufficiali, quelle, per intenderci, che consegnano ogni mese dati sul tasso di disoccupazione sempre più opinabili in quanto incapaci di fotografare il reale stato delle cose. Nel mese di dicembre, il livello di disoccupazione nell’area Euro ha toccato il 12,1% evidenziando un numero di senza lavoro pari a circa 19 milioni di unità. Ma conteggiando anche i rassegnati cronici, segnala oggi l’agenzia Bloomberg, la cifra reale del terzo trimestre dovrebbe essere ampiamente corretta al rialzo fino a quota 31,2 milioni di persone.
Uno “spread” clamoroso. A conti fatti si tratta di un vero dramma, ma l’aspetto più significativo, almeno dal punto di vista di casa nostra, è un altro. Perché a quanto pare, numeri alla mano, nessun Paese europeo oggi se la passerebbe male quanto l’Italia. Secondo i calcoli di Bloomberg, infatti, ben 4,2 milioni di italiani avrebbero attualmente rinunciato a cercare un lavoro. Un dato che porterebbe questa sorta di tasso effettivo (definito “labor underutilization rate”) al 24%. Praticamente il doppio del tasso di disoccupazione ufficiale registrato dall’Istat (12,7%). Ragionando in termini di “spread” il confronto diventa impietoso. Perché il divario tra il dato reale e quello ufficiale evidenziato dall’Italia supera di gran lunga il gap di altri Paesi colpiti dalla crisi. In Grecia i disoccupati registrati dall’Eurostat, l’ufficio statistico Ue, sono il 27,8%. Quelli della stima Bloomberg arrivano al 29,1.
In Spagna il tasso reale si colloca al 31,6% contro un percentuale ufficiale del 26,7%. Detto in altri termini, il gap italiano supererebbe quello spagnolo di 2,3 volte. Ma cosa determina la poco invidiabile particolarità italiana? Da un lato, verrebbe da dire, c’è la progressiva perdita di speranze associata agli effetti della recessione. Il che, in termini economici, si traduce nella disoccupazione di lungo periodo. L’Italia, rileva ancora Bloomberg, è uno dei posti peggiori in cui perdere il proprio impiego: tra coloro che restano senza lavoro, dicono le statistiche, soltanto il 14-15% riesce nell’impresa di trovare una nuova occupazione entro un anno. È la più bassa percentuale registrata in Europa. Dall’altro lato c’è poi il basso livello salariale che rende il lavoro sempre meno attraente. Innescando così la classica spirale del welfare informale.
Il sostegno integrativo della famiglia, in altri termini, consente a molti lavoratori di accettare stipendi eccessivamente bassi (il 12% dei lavoratori italiani non è in grado di vivere autonomamente con il solo stipendio) “drogando” di fatto la curva dell’offerta di lavoro. In questo contesto le imprese possono continuare a tenere bassi i compensi (che tali sono anche per via della pressione fiscale) con il risultato di indurre altri lavoratori a rifiutare impieghi sottopagati senza che questa opzione finisca per mettere in crisi la politica dei bassi salari. E per chi accetta? Il destino, ovviamente, è quello di andare incontro a soluzioni di ripiego che influiscono anch’esse sull’alterazione statistica.
Al di là dei dati Bloomberg, in questo senso, sembra opportuno un riferimento alle sempre più impietose statistiche Ocse. Nel 2000, in Italia, la percentuale dei lavoratori part time “involontari”, ovvero di coloro che si ritrovati impiegati a tempo parziale non per scelta ma per l’impossibilità di trovare un lavoro a tempo pieno (con ovvie conseguenze in termini di stipendio), si collocava all’1,9% della forza lavoro. Nel 2012, l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati ufficiali, la percentuale si collocava al 7,1. Nello stesso anno, il dato sui part time involontari italiani era pari al 4,6% della popolazione totale. Contro lo 0,9% di inizio secolo.

fonte ilfatto

martedì 5 novembre 2013

Bonus e agevolazioni per disoccupati


Bonus e agevolazioni per disoccupati: una piccola guida

Finalmente in vigore le nuove agevolazioni per l’assunzione dei disoccupati, ecco come funziona e come farne richiesta
È attualmente in vigore una importante agevolazione che permette alle imprese di poter assumere delle persone disoccupate con il vantaggio di una riduzione del 50% della spesa contributiva previdenziale. Un significativo bonus che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe indurre i datori di lavoro a inserire nei propri organici aziendali un numero crescente di giovani privi di un’occupazione. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo beneficio!
Chi può avere accesso alle agevolazioni

Come già anticipato, può avere accesso alle assunzioni agevolate tutti i datori di lavoro che sceglieranno di assumere, all’interno delle proprie strutture organizzative:
uomini o donne con almeno cinquant’anni di età e “disoccupati da oltre dodici mesi”;
donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”;
donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”;
donne di qualsiasi età, ovunque residenti e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi”.
I contratti agevolabili

Il vantaggio predisposto dalla l. 92/2012 consiste nella riduzione della spesa contributiva, ovvero nella spesa che il datore di lavoro sostiene ogni mese per pagare all’Inps i contributi pensionistici e previdenziali del proprio dipendente.



In proposito, si noti come la riduzione della spesa contributiva operi per tutte le principali forme di relazione lavorative, ovvero:
contratto a tempo indeterminato
contratto a tempo determinato
trasformazioni di contratto a tempo determinato in tempo indeterminato
contratto di lavoro part time
assunzione a scopo di somministrazione
contratto per soci di cooperative
La durata delle agevolazioni

La durata delle agevolazioni dipende fondamentalmente dal tipo di contratto che si desidera attivare. Pertanto, l’agevolazione avrà una durata pari a 18 mesi per le assunzioni mediante contratto a tempo indeterminato, mentre sarà limitata a 12 mesi per quanto invece attiene le assunzioni con contratto a tempo determinato.
Come richiedere l’agevolazione

Richiedere l’agevolazione è molto semplice. Il datore di lavoro non dovrà fare nient’altro che collegarsi sul sito internet dell’Inps e, di seguito, scaricare e inviare il modulo a disposizione presso il c.d. “Cassetto previdenziale Aziende”. Il modulo dovrà essere inviato prima dell’invio della denuncia contributiva: tale successivo modulo dovrà infatti indicare e contenere la contribuzione agevolata.
Richiedere chiarimenti

Per domandare chiarimenti vi consigliamo di contattare l’Inps attraverso il call center 803 164 o – in alternativa – trovando la sede Inps più vicina a questo specifico collegamento.




lunedì 4 novembre 2013

Disoccupazione e corsi di formazione gratuiti

Sono in partenza nuovi corsi di formazione gratuiti in Tecnico hardware, Addetto cassa, Inglese, Addetto CAF e Addetto ufficio automatizzato a Napoli. Per iscriversi e partecipare ai percorsi formativi c’è tempo fino al 29 ottobre 2013.
Ami Informatica, ente di formazione con sede a Brusciano, Napoli, ha aperto infatti le iscrizioni a nuovi corsi di formazione finanziati, dal fondo Forma Temp, rivolti a disoccupati ed inoccupati maggiorenni. I percorsi formativi sono totalmente gratuiti, avranno una durata di 80, 120 o 160 ore, a seconda del corso, e si svolgeranno tra Novembre e Dicembre 2013, in modalità full time con lezioni di 8 ore giornaliere dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, o pomeridiane in orario 14.00 – 19.00, presso le varie sedi dell’ente.
REQUISITI
Possono partecipare ai corsi di formazione gratuiti a Napoli tutti i cittadini italiani o extracomunitari, con regolare permesso di soggiorno, disoccupati ed inoccupati, che abbiano raggiunto la maggiore età e siano disponibili a frequentare il corso per almeno il 70% delle ore di formazione.


TECNICO HARDWARE Periodo del progetto: dal 04/11/2013 al 15/11/2013 Durata: 80 ore Orario lezioni: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 C/o: Ami Informatica snc Viale della Pace, 64 – 80031 Brusciano (NA)
Obiettivi:
L’obiettivo è quello di formare i candidati al fine di farli inserire da subito nel mondo del lavoro in contesti come quelli aziendali. Il percorso formativo tende all’obbiettivo di creare una figura di tecnico specialista sia di sistemi hardware che software, ovvero quella di un consulente informatico, che sa operare su reti di calcolatori di piccola e media complessità. L’operatore formato saprà svolgere sia lavoro autonomo che in team di supporto, assistenza e manutenzione di personal computers desktops e notebooks presso aziende o privati. Questo corso di formazione professionale specializzande è la base di preparazione anche al conseguimento della certificazione internazionale in tema, atte a certificare le abilità tecniche come l’installazione, la configurazione, la diagnostica, la manutenzione preventiva e il networking di base. Il corso fornisce inoltre competenze di base sulla sicurezza dei sistemi informatici, sulla sicurezza ambientale e sulle tecniche di comunicazione professionali.

Programma:
MODULO N° 1 – PRESENTAZIONE;
MODULO N° 2 – ASSEMBLAGGIO PC;
MODULO N° 3 – RIPARAZIONE PC E PERIFERICHE;
MODULO N° 4 – INSTALLAZIONE SISTEMA OPERATIVO E SOFTWARE APPLICATIVI;
MODULO N° 5 – ASSISTENZA REMOTA;
MODULO N° 6 – DIRITTI E DOVERI DEI LAVORATORI TEMPORANEI;
MODULO N° 7 – SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO.


ADDETTO ALLA CASSA CON VISUAL MERCHANDISING Periodo del progetto: dal 04/11/2013 al 17/12/2013 Durata: 160 ore Orario lezioni: dalle 14.00 alle 19.00 C/o: Ami Informatica snc Via Camillo Cucca, 21 – 80031 Brusciano NA
Obiettivi:
Obiettivo del corso è fornire competenze tecnico/professionali per lo svolgimento dell’attività di apertura/chiusura cassa e propone di offrire ai partecipanti le competenze e le abilità necessarie alla gestione ed alla ottimizzazione della vendita visiva di uno o più prodotti in un qualsiasi spazio di vendita. Ogni partecipante al corso acquisirà competenze inerenti al sistema ed ai criteri di vendita da parte del cliente, alla gestione del punto vendita e delle merci, all’ etichettatura, all’esposizione, alla segnalazione delle scoperture dei banchi, all’elaborazione degli ordini. L’ addetto potrà occuparsi degli inventari ed utilizzare il computer ed i software specifici nei casi in cui la gestione delle merci fosse informatizzata, saprà inoltre relazionarsi con la clientela, interpretandone le esigenze e orientandola sia attraverso le tecniche di vendita attiva sia mediante la gestione dei reclami.

Programma:
MODULO N° 1- IL RUOLO DI ADDETTO ALLA CASSA E LA GESTIONE CON IL CLIENTE;
MODULO N° 2- USO DEL REGISTRATORE DI CASSA;
MODULO N° 3 – MODALITÀ DI PAGAMENTO;
MODULO N° 4 – CAPACITÀ DI RELAZIONE E COMUNICAZIONE;
MODULO N° 5 – VISUAL MERCHANDISING;
MODULO N° 6 – DIRITTI E DOVERI DEI LAVORATORI TEMPORANEI;
MODULO N° 7 SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO.


GENERAL ENGLISH Periodo del progetto: dal 04/11/2013 al 17/12/2013 Durata: 160 ore Orario lezioni: dalle 14.00 alle 19.00 C/o: Ami Informatica snc Via Camillo Cucca, 21 – 80031 Brusciano NA
Obiettivi:
Il corso fornisce le nozioni generali della lingua inglese, mira a fornire le competenze necessarie per comprendere e sostenere con discreta autonomia conversazioni sia nella vita quotidiana che nella vita lavorativa.

Programma:
MODULO N° 1 – INTRODUZIONE FONETICA DELLA LINGUA INGLESE;
MODULO N° 2 – APPROFONDIMENTO STRUTTURE LESSICALI;
MODULO N° 3 – INGLESE COMMERCIALE;
MODULO N° 4 – DIRITTI E DOVERI DEI LAVORATORI TEMPORANEI;
MODULO N° 5 – SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO.


ADDETTO AGLI STUDI FISCALI Periodo del progetto: dal 05/11/2013 al 18/12/2013 Durata: 160 ore Orario lezioni: dalle 14.00 alle 19.00 C/o: Ami Informatica snc Via Camillo Cucca, 21 – 80031 Brusciano NA
Obiettivi:
L’attività formativa del corso, permetterà ai candidati di maturare le competenze per proporsi in autonomia ai centri assistenza fiscali; come collaboratori di strutture di assistenza ai cittadini per tematiche previdenziali (Patronati).

Programma:
MODULO N° 1 – TEMATICHE GENERALI;
MODULO N° 2 – TEMATICHE FISCALI;
MODULO N° 3 – TEMATICHE PREVIDENZIALI;
MODULO N° 4 – DIRITTI E DOVERI DEI LAVORATORI TEMPORANEI;
MODULO N° 5 – SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO.

ADDETTO ALL’ UFFICIO INFORMATIZZATO Periodo del progetto: dal 05/11/2013 al 25/11/2013 Durata: 120 ore Orario lezioni: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 C/o: Ami Informatica snc Viale della Pace, 64 – 80031 Brusciano NA
Obiettivi:
Il corso mira a formare tecnici specializzati che dovranno essere in grado, autonomamente, di trasmettere al calcolatore dati e informazioni, registrare dati su dischi, utilizzare software applicativi orientati all’elaborazione e gestione di tabelle. Il corso fornisce le competenze informatiche per lavorare in un ufficio, illustrando l’utilizzo dei programmi del pacchetto Office (Word, Excel, Powerpoint, Access) e la gestione della posta elettronica.

Programma:
MODULO N° 1 – PRESENTAZIONE;
MODULO N° 2 – GESTIONE DEI FILE;
MODULO N° 3 – ELABORAZIONE TESTI WORD;
MODULO N° 4 – FOGLIO ELETTRONICO EXCEL;
MODULO N° 5 – IL DATABASE;
MODULO N° 6 – PRESENTAZIONI CON POWERPOINT;
MODULO N° 7 – RETI INFORMATICHE, INTERNET EXPLORER E OUTLOOK EXPRESS;
MODULO N° 8 – DIRITTI E DOVERI DEI LAVORATORI TEMPORANEI;
MODULO N° 9 – SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO.

ISCRIZIONI E INFORMAZIONI
Le domande di iscrizione vanno presentate, specificando il percorso formativo di interesse, entro il 29 ottobre 2013, in una delle seguenti modalità:
- inviando una e-mail all’indirizzo di posta elettronica finanziati@amiinformatica.it con NOME, COGNOME e RECAPITO TELEFONICO, allegando il Curriculum Vitae e la scansione della carta d’identità e del codice fiscale;
- presso la sede Ami Informatica, Viale della Pace n. 64, Bruciano (NA), presentandosi muniti di carta d’identità e codice fiscale;
- telefonando al numero 081 / 8863290.

Per ulteriori informazioni relative ai corsi di formazione gratuiti Ami Informatica vi invitiamo a visitare questa pagina.

venerdì 18 ottobre 2013

La crisi non molla la presa sull'Italia? “La soluzione è volare a Bruxelles”

Con la crisi economica che non molla la presa sull'Italia, sempre più giovani volano a Bruxelles in cerca di fortuna. “In una città meritocratica come questa chiunque può realizzare le proprie ambizioni”, spiega ad Affaritaliani.it Federica Gramegna, romana, 31 anni, nella capitale belga da cinque come addetta stampa al Parlamento europeo. Di storie di italiani ne conosce molte, tanto che ha deciso di raccoglierle in un libro, 'Prima o poi torno, uscito mercoledì e presentato proprio a Bruxelles. “Molti ragazzi sono arrivati qui con laurea e master per lavorare nelle istituzioni europee. Altri, come Stefania, una laurea non ce l'avevano e neppure una infarinatura di inglese. Ma ora possono dire di avercela fatta”. Nel libro ci sono molti consigli pratici su come trovare lavoro. Ma se la disoccupazione è il motivo della partenza, il vero problema è la solitudine: “Bruxelles è una città da orologio e 24 ore, come dico io. Ti fa sentire un privilegiato, ma tende a farti diventare cinico e ad isolarti”.

Come è nata l’idea di scrivere questo romanzo?
“Ho deciso di intraprendere questa avventura per dare una speranza ai nostri giovani e dire loro che all’estero, in una città meritocratica come Bruxelles, si possono realizzare le proprie ambizioni. Per questo ho raccolto le storie dei tanti italiani emigrati in Belgio”.

Bruxelles è davvero la terra promessa?
“E’ una città che offre molte possibilità e se vali ce la fai. Chi arriva qui spesso lo fa dopo aver frequentato il Collegio d’Europa, che poi quasi automaticamente ti porta a lavorare nelle istituzioni europee. Sono storie di persone che credono veramente nell’ideale dell’Unione Europa e che vorrebbero cambiare l’Italia da dentro le istituzioni. Ma ci sono anche storie di giovani che senza una laurea, senza neppure conoscere l’inglese, si sono fatti strada dopo molti tirocini e gavetta in un ambiente estremamente competitivo come quello di Bruxelles. Persone che addirittura sono partite lasciando a casa un contratto a tempo indeterminato”.

A causa della crisi economica quest’anno le richieste da parte di giovani italiani per partecipare ai tirocini nelle istituzioni Europee hanno raggiunto il record storico. Che consigli pratici puoi dare a chi vuole intraprendere la ‘via di Bruxelles’?
“Per prima cosa bisogna monitorare i siti delle istituzioni, dove sono pubblicati bandi e opportunità di tirocinio. Ma è necessario anche andare oltre: ci sono tante possibilità lavorative a livello di lobby, di società di consulenze, di organizzazioni internazionali. Bruxelles non finisce con la Commissione o il Parlamento europeo. Cercare di approfondire la conoscenza delle lingue, inglese e francese in primis, magari con un corso intensivo, è importante. Ma nel mio libro racconto anche di una ragazza che ha imparato il fiammingo e ora lavora per la Croce Rossa”.

Qual è la storia che ti ha colpito di più tra quelle che hai raccolto?
“Quella di Maximo, un ragazzo nato in Argentina da padre italiano e madre argentina di origini italiane. La sua infanzia era piena dei racconti di suo nonno sull’Italia. Per tutta la vita si è portato dietro un senso di nostalgia e inquietudine e ha sempre sognato il ritorno a casa. Questa insoddisfazione lo ha portato ad avere un rapporto conflittuale con suo padre, che solo recentemente ha perdonato per il fatto di non averlo fatto crescere in Italia. Oggi lavora a Bruxelles per una società di consulenza ed è una persona serena. Chi ha lavorato oltreconfine è consapevole di quanto vale una esperienza all’esterno e probabilmente lascerà partire i propri figli. Ma sarebbe bello che poi tornassero indietro per dare una mano al nostro Paese”.

All’inizio hai parlato anche di persone senza laurea e senza conoscenze delle lingue…
“Sì, è il caso di Stefania, una ragazza partita dal suo paesino di Ferrara che senza una laurea o un master e con problemi di salute, ha viaggiato per l’Europa e ha scelto di stabilirsi qui perché si è sentita accolta da un abbraccio caloroso dell’ampia comunità di italiani. Ora organizza eventi ed è diventata una vera istituzione all’interno della comunità italiana”.

Fin qui il lavoro, che è il motivo per cui molti espatriano, ma anche dal punto di vista umano e sentimentale deve essere dura. E’ così?
“Sì, lo è. E mi viene in mente la storia di una coppia. Massimo e Francesca sono due ragazzi con una relazione a distanza. Francesca ha raggiunto Massimo dopo anni passati a fare la spola tra Messina e Bruxelles. Ha rinunciato ad un contratto a tempo indeterminato e ora lavora col fidanzato nel sociale. Per amore si può cambiare vita”.

Com’è vivere a Bruxelles?
“Bruxelles è una città d’affari: da orologio e 24 ore, come dico io. E’ una occasione da non perdere e ti può dare molto. Vivere qui ti fa sentire un privilegiato, ma è anche una città che tende a farti diventare cinico e a farti sentire spesso solo. E’ un ambiente molto competitivo, fatto di biglietti da visita e strette di mano. Bisogna cercare di rimanere se stessi e mantenere la propria identità. Il fatto che ci sia una grande comunità italiana aiuta. Il mio invito è quello di sfruttare questa piazza senza diventare troppo individualisti”.

A Bruxelles si sente molto parlare di ‘bolla’, che cos’è?
“La nostra è una generazione molto fragile, siamo pronti a scoppiare da un momento all’altro, come una bolla, appunto. Siamo forti, siamo tenaci, perché ci siamo realizzati lavorativamente, però allo stesso tempo siamo molto deboli. E in fondo questo mondo dei social network cela una profonda solitudine”.

Dal titolo che hai dato al tuo libro si percepisce però un desiderio latente per ogni italiano di tornare a casa. E’ così?
“Assolutamente sì. In ognuno di noi in fondo c’è questa voglia di tornare alle nostre radici. Anche se poi, quando effettivamente lo fai, ritrovi tutti i difetti di cui siamo consapevoli. Ma Bruxelles va bene per qualche anno, poi bisogna tornare a casa”.

via affari italiani